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CacciaAllaPlastica

PRESENTAZIONE

Caccia alla Plastica non è una semplice pulizia della spiaggia, è una vera e propria giornata di sensibilizzazione da affrontare con spirito di iniziativa e divertimento.

È un gioco a premi, a squadre, che serve anche per fini scientifici (raccolta di dati) e per divertirsi.

Infatti, dopo una massiccia pulizia dell’area interessata (vince la squadra che raccoglie più rifiuti!) e una fresca pausa pranzo (offerto), la sfida continuerà con altre attività legate al mare (gara di canoa, gara di nuoto, quiz) per decretare la squadra vincitrice!

uno

Il giorno scelto è martedì 27 agosto 2019, e durerà tutta la giornata, dalle 9:30 del mattino alle 18. I dati raccolti in mattinata verranno analizzati e conservati. L’idea è infatti quella di ripetere l’evento ogni anno, in modo che si possano confrontare anno dopo anno i dati raccolti e che si rafforzi nel posto una grande attenzione al tema plastica.

GLI ORGANIZZATORI

due L’idea di caccia alla plastica è nata dall’incontro tra due giovani attivisti: Riccardo Colnago (20 anni) e Sofia Bonicalza (21 anni). RICCARDO è un grafico pubblicitario con la passione per il mare, particolarmente affezionato all’arcipelago maddalenino che frequenta ogni anno fin da piccolo. Mosso dal desiderio di salvare il nostro mare dalla minaccia della plastica, ha creato sui social PlasticMission, una vera e propria missione per ripulire spiagge e mari. Questa campagna lo ha portato a organizzare già diverse pulizie della spiaggia, che hanno riscosso molto successo soprattutto tra i giovani, sempre più attenti ai problemi ambientali. Questo evento è quindi una delle “mission” contro la plastica.

treSOFIA è campionessa giovanile di atletica, oltre che studentessa in biologia degli organismi e degli ecosistemi all’università di Nizza. Il suo amore per la natura l’ha portata a collaborare con alcune fondazioni internazionali (Parley e Medsea) con le quali organizza eventi di sensibilizzazione per bambini e studenti universitari, e alcune pulizie di spiagge che coinvolgono locali e turisti. Grazie alla collaborazione di queste associazioni, l’iniziativa fa parte del #PlasticFreeMed promosso e coordinato da MEDSEA e Parley in tutto il Mediterraneo.

PROGRAMMA

Martedì 27 agosto / Località La Conigliera
Gara di raccolta plastica a squadre

Squadre: Min 3 persone, Max 5 Iscrizione: prima dell’evento, da dichiarare nome squadra e nomi partecipanti tramite portale sito web www.weblue.org.
  • 9:00 ritrovo - compilazione dei moduli, spiegazioni del regolamento e consegna materiale (guanti e sacchi)
  • 10:00 inizio gara - fischio di inizio, dove scatteranno le 2 ore di cronometro
  • 12:00 fine gara - consegna del “bottino” e inizio pausa pranzo
  • 12:00 - 14:00 pausa pranzo - Consegna acqua e panini e pesata del “bottino” da parte dello staff
  • 14:00 gara di canoa - due canoisti per ogni squadra
  • 15:00 gara di nuoto - due nuotatori per ogni squadra
  • 16:00 quiz - 10 domande per ogni squadra
  • 17:00 premiazione - Consegna dei premi e saluti


La caccia alla plastica

Ogni squadra riceverà i sacchi e i guanti per la raccolta, e sarà compito loro differenziare ogni rifiuto raccolto.

mappa Alle ore 10.00 (circa) verrà acceso il cronometro delle due ore di gara, nel quale le diverse squadre potranno spostarsi in tutta la zona della Conigliera (spiagge, scogli e sentieri). Al termine dello scadere del tempo le squadre dovranno tornare al punto di ritrovo e consegnare tutti i rifiuti allo staff.

Modalità punteggio
400 Punti x Kg: Plastica
300 Punti x Hg: Micro plastica
400 Punti x Hg: Sigarette
100 Punti x Kg: Vetro
200 Punti x Kg: Ingombranti

Penalità
- 10 Punti ogni minuto di ritardo allo scadere del tempo
- 100 Punti x Hg materiale non idoneo nel sacco




La gara di canoa

canoa

  • Canoa doppia
  • 2 canoisti scelti dalla squadra
  • Gara a tempo da boa a boa
  • Classifica a tempo
Punteggi:
Solo le prime 10 squadre vengono premiate
200 Punti: prima classificata
180 Punti: seconda classificata
160 Punti: terza classificata
140 Punti: quarta classificata
120 Punti: quinta classificata
100 Punti: sesta classificata
80 Punti: settima classificata
60 Punti: ottava classificata
40 Punti: nona classificata
20 Punti: decima classificata




La Gara di nuoto

nuoto

  • 2 nuotatori scelti dalla squadra
  • Gara a tempo da boa a boa con staffetta
  • Classifica a tempo
Punteggi:
Solo le prime 10 squadre vengono premiate
200 Punti: prima classificata
180 Punti: seconda classificata
160 Punti: terza classificata
140 Punti: quarta classificata
120 Punti: quinta classificata
100 Punti: sesta classificata
80 Punti: settima classificata
60 Punti: ottava classificata
40 Punti: nona classificata
20 Punti: decima classificata




La Gara di quiz

dom1
  • 10 Domande x squadra
  • Domande a risposta quadrupla inerenti al tema ambientale e sull’arcipelago di La Maddalena
Punteggi:
20 Punti per ogni risposta corretta
-10 punti per ogni risposta errata
0 punti per ogni domanda non risposta

Punteggio massimo 200 Punti


I PREMI

Per declamare la squadra vincente verranno sommati i punti della raccolta dei rifiuti del mattino a quelli delle sfide del pomeriggio. Verranno premiate tutte le squadre, con gadget e buoni premio.

Le squadre che saliranno sul podio riceveranno tre fantastici premi indimenticabili da usufruire durante il periodo di permanenza della vacanza nell’arcipelago più bello del mondo.

Inoltre verrà premiata anche la squadra che raccoglie il rifiuto più bizzarro.

premi



ALLENATI SUI QUIZ

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2
3
4
medaglia
Il Mare
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La superficie del nostro pianeta è ricoperta all'80% da acqua e solo al 20% da terra. Quindi sarebbe più appropriato chiamare la Terra pianeta Acqua.

Una superficie così ampia ha inevitabilmente un ruolo significativo in quella che chiamiamo vita e che caratterizza il nostro amato pianeta. Molto probabilmente la vita stessa è nata in acqua, circa 4 miliardi di anni fa, e solo dopo è arrivata sulla terra ferma, dove si è diversificata sempre di più. Gli oceani e i mari costituiscono ancora oggi una grande riserva di biodiversità, ancora molto inesplorata dall’essere umano.

Quello sottomarino è un mondo incredibile, magico e affascinante, che non ha mai smesso di incuriosire l’essere umano fin dall’inizio della sua storia. E nel mondo globalizzato e oppresso dalla società umana, cioè quello attuale, il mare continua a costituire una delle nostre più grandi risorse.

Basti pensare che grazie al fitoplancton il mare produce più di metà dell’ossigeno che respiriamo, che la corrente del Golfo permette di avere un clima temperato in Europa, che le risorse ittiche costituiscono cibo per milioni di persone nel mondo.

Eppure, nonostante il mare sia per noi essenziale, oggi minacciamo pesantemente la sua integrità con cambiamento climatico, pesca intensiva, inquinamento da plastica, urbanizzazione selvaggia delle coste, turismo non sostenibile, cattura accidentale di specie non destinate alla pesca, inquinamento da altre sostanze tossiche.

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 time 

Di tutta l'acqua disponibile sulla Terra, quant'è l’acqua salata?

95,6%
56,2%
30,4%

Che cosa è Spongebob, noto personaggio dei cartoni animati?

Una spugna marina
Una spugna sintetica per lavare i piatti caduta in mare
Una spugna vegetale di cellulosa

Perché è importante proteggere mare e oceani?

Perché se il mare muore, moriamo tutti
Perché altrimenti non potremo più usarlo per scaricare i nostri rifiuti
Perché il mare produce la CO2 che serve alle piante per fare fotosintesi

Che percentuale di capitale ittico riguarda la cosiddetta sovrapesca

Circa il 75%
Circa il 30%
Soltanto lo 0,03%
scopri di + con i QUIZ
Le risposte commentate
  • Di tutta l'acqua disponibile sulla Terra, quant'è l’acqua salata?
    95,6%
    in effetti la maggior parte dell'acqua del pianeta è salata, solo il 3% è quella dei ghiacciai e solo l'1% comprende l'acqua di laghi, fiumi, falde acquifere, e quella dispersa nell'atmosfera e nella biosfera.
  • Che cosa è Spongebob, noto personaggio dei cartoni animati?
    Una spugna marina
    del Phylum animale dei Poriferi: la serie televisiva fu realizzata infatti da un biologo marino e i personaggi sono animali marini antropizzati. I poriferi sono un phylum animale caratterizzato appunto da pori, grazie ai quali filtrano l'acqua per trarne nutrimento (purtroppo spesso filtrano anche la microplastica e muoiono).
  • Perché è importante proteggere mare e oceani?
    Perché se il mare muore, moriamo tutti

    questo è anche lo slogan con cui il capitano di Sea Shepherd Paul Watson porta avanti la sua campagna di protezione del mare. Le ragioni di questo fatto sono nel testo sopra.
  • Che percentuale di capitale ittico riguarda la cosiddetta sovrapesca
    Circa il 75%
    purtroppo, secondo alcuni studi del 2010, la sovrapesca (o overfishing, cioè il depauperamento delle risorse ittiche causato da un'eccessiva e non razionale attività di pesca) riguarda ben 2/3 del capitale ittico. La sovrapesca è il depauperamento delle risorse ittiche causato da un'eccessiva e non razionale attività di pesca (fonte: Wikipedia).
La Plastica
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La plastica è un materiale innovativo, del tutto artificiale, nato all'inizio dello scorso secolo. Il successo è dovuto ad alcune sue caratteristiche innegabili: leggerezza, trasparenza, resistenza… già soprattutto resistenza!

Infatti si tratta di un materiale non biodegradabile (ma fotodegradabile), vuol dire che non biodegrada mai! Tutta la plastica creata dall'inizio esiste ancora. E dove finisce tutta questa plastica? Si divide in pezzi sempre più piccoli, le micro e nano plastiche, che entrano a far parte della catena alimentare di tutti gli esseri viventi, noi compresi.

I pezzi più grossi, a causa di una cattiva gestione dei rifiuti, spesso finiscono in mare dove creano danni enormi alla fauna, accumulandosi in isole di plastica galleggianti o disperdendosi sui fondali.

Basti pensare che si stima che tutti gli uccelli marini hanno ingerito plastica e più di metà delle tartarughe marine l’hanno scambiata per meduse e ingerita. Per non parlare dei grandi mammiferi marini, come i numerosi i capodogli trovati morti nel 2019 sulle coste italiane con tantissimi kg di plastica all’interno.

E poi ci sono le reti dei pescatori abbandonate, che intrappolano animali vivi uccidendoli. Pensate che è stata trovata plastica anche nel punto più basso degli oceani (fossa delle Marianne) e persino nell'essere vivente più piccolo alla base della catena alimentare (fitoplancton).

È diventato un vero problema per tutti gli ecosistemi marini, e non solo!

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Quanto tempo impiega un sacchetto di plastica a biodegradare?

Mai
100 anni
1000 anni

Perché la plastica finisce in mare?

Ce la mettiamo noi
È portata dal vento
Non esistono più discariche terrestri

Quanto è grande l’isola di plastica galleggiante del Pacifico?

Circa 3 volte la Francia
Come la Sardegna
Come un campo da calcio

Ogni anno un essere umano ingerisce una quantità di plastica paragonabile a:

Una carta di credito
Un tavolo da ping-pong
Un capello
scopri di + con i QUIZ
Le risposte commentate
  • Quanto tempo impiega un sacchetto di plastica a biodegradare?
    Mai
    la plastica non biodegrada mai, ma si scompone in pezzi sempre più piccoli che diventano invisibili all'occhio umano (e che sono stati ritrovati persino nel sale da cucina!)
  • Perché la plastica finisce in mare?
    Ce la mettiamo noi
    attraverso tombini, fiumi, scarichi, navi, discariche a bordo mare, pescherecci, siamo noi esseri umani che mettiamo tonnellate di plastica nel mare.
  • Quanto è grande l’isola di plastica galleggiante del Pacifico?
    Circa 3 volte la Francia
    seppure sia difficile misurare la dimensione delle isole di plastica a causa del cambiamento continuo di forma, si stima che l'isola del Pacifico sia davvero enorme e in continua crescita!
  • Ogni anno un essere umano ingerisce una quantità di plastica paragonabile a:
    Una carta di credito
    involontariamente e senza accorgerci ingeriamo microplastiche attraverso cibo e acqua, in una quantità paragonabile a una carta di credito all'anno! Gli effetti sulla nostra salute sono ancora ignoti.
Cambiamento Climatico e Mare
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Il cambiamento climatico è un rafforzamento dell'effetto serra naturale, provocato dall'essere umano tramite un aumento dei gas a effetto serra diversi dal vapore acqueo, come la CO2, (proveniente soprattutto dai combustibili fossili utilizzati come fonte di energia, nella climatizzazione, e nei trasporti) e il metano (proveniente dagli allevamenti intensivi di bestiame, dalla deforestazione, dalle colture di riso etc.).

Aumentando tali gas, aumenta l’effetto serra in modo spropositato perché cresce la percentuale di energia assorbita e riemessa.

Questo provoca un aumento delle temperature medie e un’altra serie di effetti a cascata, come l’acidificazione degli oceani, lo scioglimento dei ghiacciai e via dicendo.

Il mare e gli oceani sono tra gli ecosistemi più colpiti dal cambiamento climatico, perché hanno un ruolo chiave nel ciclo del carbonio legato a quello dell’acqua. Più CO2 nell’aria vuol dire anche oceani più acidi, e questo ha conseguenze devastanti su molti organismi.

Tra gli ecosistemi marini più colpiti troviamo le barriere coralline, che stanno tragicamente scomparendo e che costituiscono la più grande riserva di biodiversità marina.

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Come facciamo a sapere che l'aumento di CO2 nell'aria è dovuto all'uomo?

Coincide con l’utilizzo di combustibili fossili
Non possiamo saperlo con certezza ma solo supporlo
Perché lo ha detto Greta Thunberg

Se la temperatura del mondo aumenta di 2°C:

la situazione diventa difficile
è meglio perché fa più caldo
finisce il mondo

Le barriere coralline sono sensibili al cambiamento climatico?

Si, stanno già scomparendo
Si ma si rigenerano facilmente
No perché sono un ecosistema molto stabile

L'acidificazione degli oceani quale effetto porta?

I molluschi non riescono a costruire la conchiglia
L'acqua diventa più salata
I pesci non riescono più a muoversi
scopri di + con i QUIZ
Le risposte commentate
  • Come facciamo a sapere che l'aumento di CO2 nell'aria è dovuto all'uomo?
    Coincide con l’utilizzo di combustibili fossili

    che non contengono “carbonio 14”. Infatti l'aumento di CO2 in atmosfera è in assenza di carbonio 14, che sarebbe presente se avesse altre fonti.

    Non solo una coincidenza con l'industrializzazione. Siamo noi gli autori del cambiamento climatico!
  • Se la temperatura del mondo aumenta di 2°C:
    la situazione diventa difficile

    La situazione globale sarebbe tesa e difficile: non sappiamo con precisioni le conseguenze che un tale cambiamento repentino possa avere ma sappiamo che ci sarebbero grossi danni economici e sociali. Perderemmo biodiversità anche perché l’innalzamento di temperature colpisce maggiormente alcune zone di altre.

    Ci ritroveremmo con i ghiacciai sciolti, terre desertificate, mancanza di risorse idriche. Tutto questo preannuncia un futuro incerto per le nuove generazioni.
  • Le barriere coralline sono sensibili al cambiamento climatico?
    Si, stanno già scomparendo
    infatti l'aumento di anche un solo grado nel sistema porta al distaccamento delle alghe che sono in simbiosi con i coralli e questo provoca la morte dei coralli stessi, che sono alla base di tutto l'ecosistema.

    Inoltre l'acidificazione ha altrettante conseguenze mortali sui coralli. Ad oggi abbiamo già perso gran parte delle barriere coralline, di cui potremo continuare a godere soltanto tramite filmati di reportage passati.
  • L'acidificazione degli oceani quale effetto porta?
    I molluschi non riescono a costruire la conchiglia
    che è costituita di carbonato di calcio (CaCO3), molto sensibile all'acidità disintegrandosi.

    Se l'acqua diventa acida tali organismi avranno serie difficoltà a costruire questa protezione essenziale per la loro sopravvivenza. Il phylum dei molluschi è il più ricco in biodiversità di tutto l'oceano.
Cinque R per l'ambiente
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Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta e Recupero. È la così detta strategia delle 5 R introdotta nel 1995 con il decreto Ronchi, pietra miliare della politica sui rifiuti in Italia e che ci ha orientato a gestirli in modo moderno anche se ancora sono troppe le nostre inefficienze e incapacità.

Riduzione è la "strategia vincente" a lungo termine. Si tratta di progettare gli imballaggi riducendone la quantità, a partire da quei componenti delle confezioni che non hanno lo scopo di proteggere il prodotto ma di spingerne la vendita. Anche la cultura dell’acquisto di prodotti sfusi, o a ridotta presenza di imballaggi a perdere, va in questa direzione.

Riuso tal quale della confezione, possibile solo quando ha caratteristiche opportune e contemporaneamente l'utilizzatore ha un adeguato atteggiamento mentale e culturale. Esempi di riuso sono i vasetti in vetro di alcune creme spalmabili che possono essere usati come bicchieri o il lato bianco delle fotocopie che permette di scrivere un'altra volta sulla carta.

Riciclo, cioè l'uso del materiale di cui è costituita la confezione per produrre lo stesso materiale da impiegare per nuove confezioni o oggetti. Per esempio il tessuto "pile" può essere ottenuto a partire dalle comuni bottiglie in PET dell'acqua minerale.

Raccolta di cui il primo attore è il cittadino se supportato dalle amministrazioni locali che organizzano servizi porta a porta o con contenitori stradali o con isole ecologiche. Più i rifiuti sono puliti più sono riciclabili ma anche usare detersivi e consumare acqua sono atteggiamenti da ridurre. Sicuramente prossimamente capiremo meglio qual è il punto di equilibrio.

Recupero da intendere come recupero di energia. Infatti quando l'imballaggio non può essere riusato e il materiale non può essere riciclato, può essere trasformato in energia termica e/o elettrica negli impianti di termovalorizzazione, sempre in alternativa all’uso della discarica.

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La carta che va al macero è un esempio di:

riciclo
riuso
recupero

La raccolta differenziata in Italia è:

in aumento
in diminuzione
stabile

Quale azione è da preferire?

Ridurre gli imballaggi
Riciclare i materiali
Riusare le confezioni

Qual è l'obiettivo europeo per il riciclaggio entro il 2025?

65%
55%
75%
scopri di + con i QUIZ
Le risposte commentate
  • La carta che va al macero è un esempio di:
    riciclo
    perché andrà a dare nuova carta anche se di qualità inferiore, per esempio perché conterrà inchiostri ed additivi delle lavorazioni precedenti
  • La raccolta differenziata in Italia è:
    in aumento

    Mentre tra il 2006 e il 2010 la produzione si era mantenuta costante, nel nel 2017 la raccolta differenziata ha superato la metà raggiungendo il 55,5% della produzione nazionale. (Fonte ANSA che cita il rapporto del Sistema Nazionale Protezione Ambiente)
    Dal sito dell'ISTAT (dati del 2017) la frequenza della raccolta differenziata dei rifiuti urbani varia sul territorio, con livelli molto elevati nella provincia di Trento (74,3%), in Veneto (72,9%), Lombardia (68,1%), Friuli-Venezia Giulia (67,1%) e nella provincia di Bolzano (66,4%). In queste zone anche la quantità di rifiuti urbani è al di sotto della media per persona.
  • Quale azione è da preferire?
    Ridurre gli imballaggi

    è sempre meglio, poi il riuso, poi il riciclo.
  • Qual è l'obiettivo europeo per il riciclaggio entro il 2025?
    65%
    mentre il 70% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2030.
    Entro il 5 luglio 2020 gli stati membri dovranno recepire le 4 direttive del "pacchetto economia circolare", in vigore dal al 4 luglio 2018, i cui obiettivi (oltre a quello già citato) sono di arrivare al 55% dei rifiuti urbani entro il 2025 (poi 60% entro il 2030 e 65% entro il 2035), frenando contemporaneamente lo smaltimento in discarica con un massimo del 10% entro il 2035.
    I rifiuti tessili e quelli pericolosi delle famiglie dovranno essere raccolti separatamente entro il 2025.
    Entro il 2024 i rifiuti biodegradabili dovranno essere raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio.
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